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PIANO URBANISTICO COMUNALE

Piano Urbanistico Comunale
L’Amministrazione Comunale di Casalnuovo di Napoli è pervenuta da tempo alla decisione di procedere alla formazione di un nuovo strumento urbanistico che sostituisca l'attuale Piano Regolatore Generale.

Le motivazioni che rendono indispensabile una nuova e diversa pianificazione del territorio comunale sono molteplici.

spunta l'obsolescenza dello strumento urbanistico vigente, adottato nel 1993, approvato nel 1997 (D.P.A.P. n. 546 del 05.08.1997) ed entrato in vigore nel 1998, con forti prescrizioni limitative sia nel settore residenziale che produttivo, che risulta, per previsioni, orizzonte di piano, modalità di attuazione e normative, non più corrispondente alle esigenze di sviluppo della città e dei bisogni dei cittadini, e in alcune parti, non più conforme alla normativa vigente;

spunta la presenza nel PRG vigente di zone prive di destinazione urbanistica in considerazione della decadenza dei vincoli preordinati all’esproprio, degli stralci prodotti dalla Provincia in sede di approvazione del PRG e delle pronunce di annullamento parziale rese dal Giudice Amministrativo;

spunta le difficoltà interpretative delle norme tecniche di attuazione del PRG in ordine alla possibilità o meno di realizzazione da parte dei privati di alcune fattispecie di attrezzature pubbliche, che hanno determinato numerosi contenziosi in sede amministrativa, ritardando e a volte rendendo impossibile la realizzazione degli standard;

spunta l’inclusione all’interno delle zone “A” di porzioni del territorio prive dei requisiti per l’assoggettamento al relativo regime urbanistico;

spunta il nuovo scenario territoriale caratterizzato, tra l'altro, dalla realizzazione della linea dell'alta velocità e della stazione di porta (Napoli-Afragola) che ha dato luogo ad un piano urbanistico d'area ricadente sui cinque comuni direttamente interessati dall'intervento e comportante una serie di varianti di adeguamento mai recepite nel piano regolatore di Casalnuovo di Napoli;

spunta l'introduzione della nuova Legge Urbanistica Regionale n. 16 del 22 dicembre 2004, che ha innovato profondamente la strumentazione urbanistica tradizionale individuando nel PUC e nel RUEC i nuovi strumenti di pianificazione comunale;

spunta l’approvazione del Regolamento n. 5/2001 di attuazione della suddetta Legge Regionale, che sancisce, tra le altre cose, la decadenza di tutte le previsioni dei piani vigenti, trascorsi 36 mesi dall’approvazione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, sottoponendo quindi tutto il territorio alla disciplina di cui all'art. 9 del DPR 380/2011;

spunta l'elaborazione ed approvazione del Piano Territoriale Regionale (Deliberazione n. 1956 del 30 novembre 2006) e del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (DGP n. 483 del 19 luglio 2013), strumenti sovraordinati che definiscono strategie, quadri territoriali di riferimento in cui inserire la pianificazione locale (PTR), ed indirizzi e dimensionamenti a cui uniformarsi nell'elaborazione dei PUC (Ptcp);

spunta l'istituzione della Città Metropolitana di Napoli (Legge n.7 del 7 aprile 2014) destinata a sostituire la Provincia di Napoli, delineando quindi un nuovo ruolo fortemente integrato per il territorio comunale di Casalnuovo di Napoli che dovrà essere necessariamente oggetto di approfondimento in sede di redazione del nuovo strumento urbanistico;

spunta le nuove esigenze territoriali che hanno condotto l'Amministrazione Comunale a promuovere una serie di varianti puntuali connesse alla riclassificazione di aree prive di indicazioni di piano, alla realizzazione di opere pubbliche, alla localizzazione degli interventi di Edilizia Residenziale Sociale (ERS) e di quelli previsti dal PIU Europa, di proposte di varianti normative volte al recepimento di normative nazionali e regionali;

spunta i profondi cambiamenti che si sono verificati nella struttura demografica e socio-economica del Comune nel corso degli ultimi decenni, con un eccezionale incremento della popolazione, marcano una sostanziale differenza da quanto previsto PRG vigente elaborato nel 1991 che all’orizzonte di piano del 2001 prevedeva una popolazione di 40.000 abitanti contro i 47.000 conseguiti;

spunta la necessità di riequilibrare il rapporto tra il territorio urbanizzato, che ricopre oggi circa il 65% della superficie comunale, e gli spazi rurali aperti, dovuto al forte incremento demografico e al conseguente sviluppo edilizio degli anni ’80, possibile solo attraverso uno strumento che disciplini la pratica edilizia orientandola al contenimento dell’uso di suolo;

spunta il deficit di standard rispetto alla popolazione residente: nonostante le numerose varianti per OO.PP. promosse dall’A.C. ed in corso di realizzazione, permane un grave deficit di attrezzature collettive e di interesse pubblico rispetto al fabbisogno della popolazione residente;


Nel quadro sopra delineato l'attuale Amministrazione Comunale ha scelto di procedere all'elaborazione del nuovo PUC costituendo un apposito Ufficio di Piano - Delibera n°424/2011 -, utilizzando le proprie strutture tecniche integrate da figure professionali specialistiche.

A seguito di tale decisione ed ad integrazione di una serie di atti urbanistici già conclusi quali il SIAD, il Programma PIU Europa, il nuovo Regolamento Edilizio, l'Amministrazione Comunale intende precisare ulteriori indirizzi in ordine alle scelte che dovranno caratterizzare il nuovo piano per la città.

Il nuovo piano dovrà necessariamente essere conforme alle indicazioni dettate dal quadro legislativo vigente, dei piani sovraordinati, ed assumere il principio del piano-processo, delineando tanto la visione strategica di lungo periodo (strutturale), quanto di medio e breve periodo (operativa) .

Nell’ambito della prospettiva strategica del riassetto policentrico della provincia di Napoli, il PUC dovrà prevedere per Casalnuovo il ruolo di " nuova centralità urbana" intesa quale luogo in grado di "offrire un insieme di opportunità per l’accesso ai servizi, risorse, beni e a percorsi di sviluppo sociale ed economico”.

In tale direzione, e nella logica della nuova area metropolitana, il PUC dovrà quindi perseguire un’organizzazione dello spazio caratterizzata dalla compresenza di funzioni diversificate e con elevata capacità di attrazione fortemente legate da relazioni reciproche e con il contesto.